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Valencia: colori, Fallas e buon cibo.

19 Marzo 2016 by montangnedisapori Leave a Comment

Il post di oggi lo voglio dedicare al breve viaggio fatto a Valencia pochi giorni fa. Inutile starvi a dire quanto mi piaccia andare in giro, viaggiare, scoprire nuovi posti, usi e costumi e assaggiare nuove pietanze, sarei noiosa. 😉 Quando ho l’occasione e il tempo, scelgo una meta fattibile e inizio a organizzare, con l’immancabile M al mio fianco. 😀

Questo viaggio parte dall’idea di andare a trovare finalmente (mi son fatta aspettare fin troppo!!) la mia amica Karen che ormai abita da quasi 6 anni in Spagna. Ha abitato a Valencia e ora, da tempo, vive ad Ador, vicino a Gandia, sempre nella regione della Comunidad Valenciana. Andare a trovare lei, il suo compagno Javi e la loro splendida bimba River è stato davvero emozionante!

Cercherò di non annoiarvi con le mie impressioni su Valencia, e se avete un paio di giorni di ferie vi consiglio di farci una visita, perché davvero merita tantissimo!! Bando alle ciance e partiamo!

Giorno 1 – Viaggio verso Gandia e ritorno

Come ho già premesso, il primo giorno è stato dedicato a Karen, Javi e River a Gandia. Il viaggio in treno non dura molto, un’oretta, che io ho passato a bocca aperta estasiata dal paesaggio che scorreva dai finestrini: aranceti a perdita d’occhio, un verde immenso costellato da tante piccole “stelle” arancioni, una meraviglia! E qui ho toppato, non ho fatto neanche una foto!! Ero troppo presa a guardare fuori dal finestrino che non mi sono neanche accorta di non aver immortalato nulla! E dopo gli aranceti, il paesaggio varia un po’ per dar spazio alle risaie, non è un mistero infatti che oltre alle arance, il riso sia un altro prodotto valenciano importantissimo, visto che è l’ingrediente base della paella, il piatto tipico di questa città, ma di questo ne parleremo dopo 😉

Gandia è, almeno a marzo, una cittadina di mare tranquilla, dove si possono fare lunghe passeggiate in totale relax coccolati da un vento non troppo freddo nonostante la coda dell’inverno. Circondata a ovest dal mare e a est dalle montagne è un piccolo gioiellino che unisce la tradizione della pesca alla modernità degli sport acquatici e nella grande scelta di locali e discoteche aperti (nel periodo estivo).

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La sera siamo tornati  a Valencia e abbiamo mangiato in un locale a plaça del mercat, dove abbiamo voluto provare un menu degustazione da condividere in due che offriva 2/3 antipasti, 2 secondi, e una varietà di tre dessert. Qua sotto trovate le foto delle pietenza che sono riuscita a salvare prima del divoramento 😀 un timballo di verdure (melanzane) con formaggio di capra fuso e paprika dolce, mentre la seconda sono dei mini burger di manzo con cipolle caramellate, burger dal gusto gurmet, che son stati spazzolati via in un nano secondo! 😀

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Giorno due – Viaggio al centro della Ciudad Vella

Avendo pernottato in un albergo in plaça del mercat inutile dirvi che la prima metà dell’itinerario del vecchio centro storico è stato il Mercato Centrale, una struttura interamente al coperto che ospita una quantità di varietà di cibo da far girare la testa.

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Appena si entra si viene investiti da profumi di ogni genere, frutta,verdura, spezie, formaggi, carne e pesce: saranno tutti odori ben distinti che vi accompagneranno per tutto il giro, facendovi venire una fame pazzesca! 😀

Dopo essere stati inebriati da questi profumi invitanti, fate un giro alla Lonja de la seda, chiamata anche solo semplicemente Lonja, inclusa tra le meraviglie del patrimonio UNESCO. Anticamente era la sede del commercio della seta e dei mercanti, e ciò che la rende unica è proprio la suggestiva sala del mercato, ampia ed altissima con colonne caratteristiche tutte attorcigliate su loro stesse.

giardini_lonja lonja

All’interno della struttura troverete anche una piccola corte impreziosita da qualche aranceto e una carinissima fontana. Visitandola di domenica potrete entrare gratis, altrimenti il biglietto costa 2€, un prezzo irrisorio. 😀

Altra tappa obbligatoria è sicuramente la Cattedrale di Valencia in plaça de la Virgen, unica nel suo genere in quanto costruita su resti di una moschea e con tre stili architettonici distinti per ogni livello della struttura, all’interno si dice sia contenuto l’autentico Santo Graal, ma vi lascio il beneficio del dubbio 😛

cattedrale_valencia

Girando per la città, si possono trovare un sacco di foodtrack e chioschi che offrono ogni possibile prelibatezza! Noi ci siamo fermati alle 14:00 per assaporare la prima paella del nostro viaggio, la valenciana ovvero quella mista, in cui troverete sia carne che qualche frutto di mare. Accompagnata con una bella cerveza fresca, vi farà rinascere! Attenzione per i valenciani è fondamentale assaporare la paella unicamente a pranzo, se quindi volete immedesimarvi con loro, seguite il consiglio!

paella

Dopo esservi rifocillati potrete proseguire per il centro cittadino andando a visitare le due porte antiche più importanti di Valencia: le Torres de Serrano e le Torres di quart, queste imponenti strutture erano la via di accesso all’interno della muraglia che proteggeva la città nel periodo medioevale.
torres_de_serrano

Proseguendo per il “tour” del centro storico non potrete saltare alcuni luoghi curiosi della città, come ad esempio: plaça de la Reina, la Estrecha, la casa più stretta d’Europa, la Estacion del Norte, la pittoresca stazione dei treni, la plaça del toro e la fondamentale plaça de l’Ayutamento, la piazza del municipio.

estrecha

Estacio del norte

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E proprio di quest’ultima voglio aprire una parentesi: plaça de l’Ayutamento è la piazza principale di Valencia, attorniata da un sacco di edifici grandiosi e dalla forma piuttosto triangolare. Senza saperlo noi siamo andati a Valencia durante una delle festività più caratteristiche: Las Fallas,(maggiori info qui) una settimana di festeggiamenti in onore del patrono della città, San Josè, in cui per le vie troverete musica, baracchini con ogni ben di Dio e le Falleras, ovvero, le caratteristiche statue in carta pesta, sono talmente belle e realistiche che vi incanteranno.

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Tornando alla plaça de l’Ayutamento, nel periodo appunto de las Fallas, ogni giorno alle 14:00 si può assistere alla Mascletà, che consiste nello scoppio simultaneo di una grande quantità di petardi. I valenciani adorano i petardi e i fuochi d’artificio, soprattutto il rumore che ne consegue, e giust’appunto durante la mascletà l’insieme degli scoppi  è assordante e la terra quasi trema, è un avvenimento suggestivo da non perdere, che si conclude con una “pioggia” di coriandoli, che non sono altro che i resti degli involucri di carta dei petardi scoppiati.

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La sera, dopo aver camminato parecchio, è bello rilassarsi e gustarsi i pinchos: sono una sorta di antipasti che variano nella composizione. Consistono in una fetta di pane, condita con diverse farciture: salumi, verdure grigliate piuttosto che fritte, e salse di diverso tipo. C’è l’imbarazzo della scelta, costano poco e se ne possono provare tanti in una volta, accompagnati ovviamente da una cerveza, o ancora meglio dallla Sangria. 😉

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Giorno 3 – Visita all’Oceanografico, vecchio porto e tanto pescado

La prima cosa che volevo fare arrivata a Valencia, parlando di cibo, era di gustarmi una paella gigante di pesce e il consiglio che ho ricevuto è stato il migliore per poter assaporare il gusto genuino della vera paella di pesce. Primo consiglio, se avete la possibilità, andate a mangiare il pesce di martedì, uno dei giorni di pesca della settimana, per poter assaggiare pesce appena pescato e quindi freschissimo. Secondo consiglio, la paella di pesce va mangiata preferibilmente nei locali in prossimità del porto. Sono due semplici accorgimenti da seguire, ma vi assicuro che ne vale la pena. Ah e come già detto, va mangiata unicamente a pranzo eh. 😉

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Non lontano dal porto troverete anche La Ciudad de las Artes y les Ciències, composta da cinque strutture che ospitano diverse attrattive. Troverete infatti il Palau de les Artes Reina Sophie, l’Hemisfèric, l’Umbracle, il museo delle Scienze Principe Felipe e l’Oceanografico.

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Noi abbiamo visitato quest’ultimo e per più di due ore mi è sembrato di tornar bambina: una miriade di animali acquatici e non dalle parti più disparate del mondo. Vi consiglio vivamente di visitarlo, è davvero un gioiellino!

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Dopo una visita del genere la fame arriva e come vi ho accennato prima siamo andati in un locale nei dintorni del porto per mangiare. Abbiamo trovato un locale molto carino affacciato sulla spiaggia e abbiamo ordinato 2 antipasti: seppioline fritte e patatas bravas (che avevo già assaggiato anche a Lanzarote  :)).

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Le seppioline non necessitano di descrizione, posso solo dirvi che erano squisite, le patatas bravas sono delle patate tagliate a tocchetti, cotte in forno e condite con spezie piccanti, quindi se amate i sapori forti come me, le adorerete! Siam passati poi alla portata principale, la mia attesissima paella de pescado, e lì l’estasi! 😀 Mangiata direttamente dalla padella e condivisa con M, è stata spazzolata in fretta! Ulteriore piccolo consiglio, la paella deve essere rigorosamente servita al tavolo nella paellera, diffidate da chi ve la porta in tavola direttamente nei piatti 😉

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Il dolce è stata una piccola sorpresa, ho preso quello che il cameriere ha chiamato “budin”, ma si è rivelato qualcosa di diverso da quello che mi aspettavo. Il budino non aveva la consistenza solita a cui sono abituata, ma la parte esterna era più rustica e granulosa, mentre la parte centrale più simile alla consistenza solito. Il gioco di consistenze diverse e il sapore di vaniglia presente ma non eccessivo lo ha reso davvero appetitoso, servito poi con una fetta d’arancia valenciana e un ciuffetto di panna, ha reso il suo soggiorno nel piatto ancor più breve.:D

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Ecco qui, spero di non essermi dilungata troppo 😀 posso concludere dicendo che vi consiglio vivamente Valencia, per tutto quello che offre! Al prossimo viaggio! 😀

valentina

Filed Under: Viaggi nel gusto Tagged With: cibo spagnolo, igersvalencia, instantanea di viaggio, spagna, valencia, viaggi, visitvalencia, weekend

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