Non so se capita anche a voi, ma a me succede di provare a fare in casa ricette che aspettavano da tempo di essere provate e poi domandarmi: “ma non ci potevi pensare prima?”. Ecco, questa del burro di arachidi nasce proprio così!
Il così detto “la” per questa ricetta me lo ha dato l’ultimo viaggio che ho fatto assieme a M. lo scorso novembre a New York. Che cosa dire: questa città ti travolge in un turbinio di colori e profumi, ti fa stare con il naso all’insù e ti fa quasi sentire in un film o in una serie tv a seconda del quartiere in cui ci si trova. Il cibo è una componente fondamentale, a New York è impossibile non sapere cosa o dove mangiare, c’è veramente di tutto a tutte le ore!
Quale città migliore poteva quindi ispirarmi? Come vi avevo già accennato qui, mi sono davvero innamorata del burro di arachidi che ho trovato da Whole Foods Market perché rispetto a tutti quelli che avevo visto in commercio (Italia compresa) aveva solo 3 ingredienti: arachidi, olio e sale.
Quindi ho deciso di prepararne uno mio e partendo da una base di arachidi già salate. Ho aggiunto semplicemente un cucchiaio di sciroppo d’acero, non solamente per attenuare il salato, ma per rendere la consistenza più cremosa.
Le origini del burro di arachidi
Come tanti prodotti famosi, anche la paternità del burro di arachidi è incerta. I primi consumatori di questa crema golosissima si dice siano state addirittura le popolazioni Inca che, tostando le arachidi, le schiacciavano fino ad ottenere una pasta.
Nell’epoca moderna invece, troviamo ben 4 candidati a cui si potrebbe attribuire il merito dell’invenzione del burro di arachidi.
Fra questi viene spesso citato George Washington Carver, agronomo statunitense che brevettò numerosissimi modi (pare addirittura 300) per utilizzare le arachidi, legume che cresceva generosamente in Alabama. Nonostante la sua impegnata promozione di questo alimento e della sua coltivazione, si pensa che non sia lui il vero ideatore del burro di arachidi “moderno”.
Di seguito poi troviamo Marcellus Gilmore Edison, che nel 1884 brevettò un procedimento per creare la pasta di arachidi in Canada, macinando le arachidi tostate tra due superfici roventi.
Nel 1895 invece il dottor John Harvey Kellogg pensò ad un nuovo procedimento per creare il burro di arachidi: la sua idea era di partire dalle arachidi non tostate, a differenza di Edison. L’obiettivo era creare un alimento ricco di proteine che potessero mangiare anche chi non riusciva ad ingerire cibo solidi a basso costo. Se ve lo state chiedendo, sì è il dottor Kellogg, quello dei cereali!
Arriviamo al 1903, quando un altro dottore, Ambrose Straub dal Missouri, brevettò una vera e propria macchina per la realizzazione del burro di arachidi. Da lì il commercio di questo prodotto, il più simile a quello che troviamo ora, schizzò alle stelle, pronto per diventare uno degli alimenti più consumato dagli americani.
Tempo di preparazione | 10 minuti |
Porzioni |
vasetto da 300 ml circa
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- 250 gr arachidi sbucciate e tostate (anche salate)
- 25 gr olio di semi
- 15 gr sciroppo d'acero (in alternativa zucchero a velo o miele)
- 1 pizzico sale fino (se le arachidi non sono salate)
Ingredienti
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- Per prima cosa sbucciate le arachidi (se acquistate quelle già sbucciate ovviamente salterete questo passaggio).
- Versare le arachidi in un food processor con le lame e dare una prima frullata. Aggiungere poco a poco l'olio e continuare a frullare.
- In ultimo aggiungere lo sciroppo d'acero (o lo zucchero) e dare un'ultima frullata prolungata, fino ad ottenere una crema liscia. All'inizio sembrerà sabbiosa ma non preoccupatevi, man mano diventerà cremosa. (Aggiungere il pizzico di sale se le vostre arachidi non sono salate).
- Porre in un barattolo e conservare per al massimo 2 settimane in frigo.
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